Il Leone di Paganico
Nozioni base di Araldica
Comunemente il termine arma è considerato sinonimo del più frequente stemma, anche se in molti casi quest'ultimo è utilizzato per indicare solo lo scudo araldico, mentre l'arma comprende anche insieme con gli ornamenti esteriori.
L'araldica è la disciplina che studia i blasoni, ovvero gli stemmi. La semantica dei colori araldici è molto varia, ha contenuti sia laici che religiosi. I colori in araldica non significano un colore specifico, ma la sua idea, e le differenze tra le sfumature non hanno significato. Oltre a smalti e metalli, in araldica vengono utilizzate pellicce, scoiattolo ed ermellino, denotate da particolari icone.
Le pitture che ricoprono lo stemma sono dette tinture e, secondo la tradizione medioevale, si dividono in 2 gruppi:
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Metalli: oro e argento. Nei disegni corrispondono ai colori giallo e bianco.
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Smalti: rosso, viola, nero, verde e blu (azzurro)
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Lo stemma paganichese
Sin dall'epoca medievale (e specificatamente da quella comunale), città, villaggi, sobborghi e altri corpi civici utilizzano stemmi araldici come simboli della loro autorità e per distinguersi tra i vari centri abitati, con la conseguenza che i diritti su tali simboli spettano unicamente alle differenti comunità o enti e non ai singoli cittadini che sono membri di quelle comunità.
Lo stemma di Paganico, che riporta un leone rampante argentato su sfondo azzurro, risale al periodo di edificazione del borgo (fine XIII sec.), quando il governo senese dei Nove decise di adottare tale emblema per simboleggiare la connotazione antimagnatizia, popolare e guelfa del nuovo abitato. Si tratta di uno scudo gotico antico, forma che caratterizza ciascuno dei simboli patri della Repubblica Senese, ovvero lo stemma della repubblica, la balzana, lo stemma del capitano del popolo.
Proprio nello stemma che rappresenta il popolo, troviamo il leone rampante, simbolo riproposto dai senesi negli stemmi di numerose terre e castelli della Repubblica (Paganico, Buonconvento, Rapolano, Chiusi, Pienza,...)
"D'azzuro, al leone rampante d'argento"
Dettaglio palazzo pubblico di Siena: il leone del capitano del popolo
Talvolta l'occhio inesperto può incappare in due errori ricorrenti:
Uno degli errori più comuni è di indicare come stemma di Paganico la balzana senese, osservabile sulla facciata interna del Cassero Senese e molto spesso utilizzato per semplicità di riproduzione. In realtà, la presenza della balzana richiama soltanto la sudditanza del borgo alla fondatrice Siena e si tratta dunque di una appropriazione illecita. Il leone rampante argentato su sfondo blu invece, individua univocamente il paese di Paganico.
Un secondo errore grossolano è quello di descrivere lo stemma riferendosi ad un grifone. Tale errore è senz'altro dovuto all'associazione errata che viene fatta alla vicina Grosseto, il cui stemma riporta proprio la figura di un grifone. Questo animale ha infatti corpo di leone, orecchie di cavallo e testa di aquila; può essere facilmente riconosciuto grazie alla presenza di grandi ali aquiline.
La realizzazione della tavola
Nel febbraio 2022, la Pro Loco Paganico ha deciso di commissionare un'opera che rappresentasse fedelmente lo stemma paganichese. Dopo una dettagliata ricerca storico-documentale condotta presso l'Archivio di Stato di Siena, l'Associazione ha incaricato il pittore senese Tommaso Andreini, già autore del Palio della Granocchia del 2016, di dipingere lo stemma. Oltre a riconoscere l'enorme valore simbolico e artistico della riproduzione, scopo della Pro Loco è quello di erigere l'opera a punto di riferimento per l'araldica paganichese, individuandola come modello "certificato" per la riproduzione e l'utilizzo dell'arme da parte di privati, associazioni, enti.
Lo stemma sarà conservato ed esposto presso la sede della Pro Loco Paganico. Chiunque fosse interessato al suo utilizzo, potrà richiedere all'Associazione l'invio di materiale fotografico tramite la mail info@prolocopaganico.com.
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Documenti visionati, conservati presso l'Archivio di Stato di Siena
Il pittore Tommaso Andreini nel suo studio con l'opera ultimata